Progetto, metodo, protocollo e tecnica HRM by sublimen.com

 

Progetto H.R.M. – Harmonic Resonance Modulation ©

Metodo, Tecnica e Protocollo Harmonic Resonance Modulation (HRM)

Risonanza Armonica Modulata (RAM) o Modulazione Armonica Risonante (MAR) ©
 
by Marco Stefanelli, Dr. Ph.D. Indovedic Psychology
 
"L'unico modo per scoprire i limiti del possibile sta nell'andare un pò oltre e avventurarsi nell'impossibile."
A.C. Clarke
 
Il progetto interdisciplinare della tecnica denominata “HRM” è nato nel 2001 ed è un nostro metodo di generazione, parametrizzazione e armonizzazione del suono integrato con un protocollo evolutivo ed un mix di metodologie consolidate che permettono di realizzare, configurare, modulare, armonizzare e miscelare varie sonorità e pulsazioni sonore in base a modelli, proporzioni e rapporti armonici relativi ai parametri fondamentali della Natura e dell’antica Saggezza umana dei Veda in sinergia con le più moderne tecnologie audio e conoscenze in materia.
 
HRM è un sistema di meta analisi e di riferimento integrato e integrante, armonico e coerente.
 
Progetto, Metodo, Protocollo e Tecnica HRM Harmonic Resonance Modulation by Marco Stefanell
 
Avere accesso ai segreti del suono e della vibrazione senza un sistema di riferimento che ne faciliti il processo può essere molto tedioso e complicato, un sistema ci offre un modo organizzato di affrontare un compito tanto complesso e la maniera più logica per realizzare un sistema efficace consiste nel basarlo sull’osservazione di schemi preesistenti e aggiornarli al contesto attuale affinché tornino utili nel mondo moderno in cui ci troviamo a vivere.
 
Già nel Gandharva Veda furono riuniti un gran numero di testi che si riferivano alla metafisica e alla fisica del suono, alla semantica e al simbolismo musicale, alla storia e alla teoria della musica, e inoltre ad applicazioni artistiche, magiche e terapeutiche dei fenomeni sonori.
 
La tecnica HRM si basa principalmente sulle antiche conoscenze vediche coniugate alle più moderne tecnologie soniche, ed è in accordo con le recenti scoperte scientifiche meccanicistiche e quantistiche in questo ambito.
 
Anche la dottrina musicale pitagorica dell’antica Grecia era basata sul numero, fondamento di ogni forma di vita e di pensiero. Si riteneva, infatti, che la conoscenza e la comprensione delle leggi della Natura fossero legate ai numeri e alle note musicali e che la funzione dell’udito fosse quella di interpretare il Cosmo attraverso suoni e brani musicali basati su relazioni e proporzioni numeriche.
 
Il Cosmo è costruito secondo leggi, proporzioni e relazioni armoniche.
Questa concezione del Suono, della Musica e dell’Universo è una delle basi fondamentali della tecnica “HRM”.
 
Progetto, Metodo, Protocollo e Tecnica HRM Harmonic Resonance Modulation by Marco Stefanelli, Dr. Ph.D. Indovedic Psychology
 
La vita organica è basata su vari ritmi e bioritmi: la respirazione, le pulsazioni, i ritmi sottili vibratori delle cellule, delle molecole e degli atomi. Per questo i ritmi musicali e sonori hanno una potente influenza su quelli organici e psichici, stimolandoli, calmandoli, armonizzandoli ma anche creando discordanze e disarmonie.
Tutte le cose che vibrano sono sensibili tra di loro, quindi potremmo dire che il suono è l’anello di congiunzione tra tutti i fenomeni. Come le corde di una chitarra che vengono pizzicate vibrano e fanno vibrare la cassa armonica o le corde di un altro strumento, così pure tutte le cose si influenzano a vicenda mediante la legge sottile dello scambio vibratorio.
 
Siccome il corpo si comporta come un diapason messo vicino ad un altro diapason accade che i corpi e i loro componenti entrano in risonanza simpatica o simpatetica e si mettono a vibrare alla stessa frequenza. Il corpo in stato di riposo per esempio vibra ad una frequenza intorno agli 8 cicli al secondo, che è anche la frequenza delle onde cerebrali “Alpha”, prodotte dal cervello in stato di rilassamento, come non a caso la frequenza fondamentale della vibrazione terrestre è la medesima. E’ un tentativo perenne del corpo di aderire per mezzo del suono all’ordine e all’equilibrio dell’ambiente in cui vive.
 
Secondo l’Institute of HeartMath (HMI, Istituto di matematica del cuore) i campi elettromagnetici generati dal cuore permeano ogni cellula e possono agire come un segnale sincronizzatore per il corpo in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio. L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia non solo è trasmessa internamente al cervello ma è anche recepibile da altre persone che si trovino nel suo raggio di comunicazione. Il cuore genera il più ampio campo elettromagnetico del corpo.
 
Il campo elettrico come viene misurato dell’elettrocardiogramma (ECG) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
La componente magnetica del campo del cuore, che è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, non è impedita dai tessuti e può essere misurata a diversi centimetri di distanza dal corpo con uno strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID) basato su magnetometri.
E’ stato anche rilevato che le chiare modalità ritmiche nella variabilità della cadenza del battito cardiaco sono distintamente alterate dall’esperienza di differenti emozioni. Questi cambiamenti nelle onde elettromagnetiche, nella pressione sanguigna e in quella sonora, prodotti dall’attività del ritmo cardiaco sono percepite da ogni cellula del corpo a ulteriore supporto del ruolo del cuore quale globale e interno segnale di sincronizzazione.
 
L’HMI ha riscontrato che la comunicazione cuore-cervello è simile a un dialogo bidirezionale, dinamico e ininterrotto tramite impulsi nervosi, ormoni, neurotrasmettitori, onde di pressione e interazioni dei campi elettromagnetici. Il cuore invia messaggi precisi al cervello al quale esso non solo risponde ma obbedisce.
 
 
Campo elettromagnetico del cuore
Campo energetico toroidale umano e del cuore
 
Il cuore-cervello o sistema nervoso cardiaco intrinseco è una complessa rete di gangli, neuromediatori, proteine e cellule molto simili a quelli cerebrali. Questa rete di circuiti gli permettono di agire anche indipendentemente per apprendere, memorizzare, prendere decisioni e persino “sentire”.
 
Le informazioni del sistema nervoso intrinseco del cuore insieme ai segnali dei suoi neuroni sensori contribuiscono a sincronizzare l’attività di alcune aree del cervello influenzando fattori psicologici come l’attenzione, la motivazione, la percezione e l’elaborazione emotiva.
 
Gli scienziati dell’HMI hanno rilevato che il “cuore fisico” ha anche dei canali di comunicazione al di là dello spazio-tempo che operano nel dominio della frequenza e che lo mettono in comunicazione con il “cuore energetico“. Le informazioni codificate riescono ad in-formare l’energia di tutte le funzioni corporee e coordinare i processi fisiologici nel loro insieme.
 
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E’ stato riscontrato che emozioni positive persistenti nel tempo danno vita ad una particolare modalità chiamata coerenza psicofisiologica. In questa modalità si riscontra uno schema sinusoidale e coerente che induce calma e tranquillità e una maggiore sincronizzazione cuore-cervello che a loro volta trascinano tutti i sistemi fisiologici in risonanza al massimo di efficienza con conseguente sensazione di benessere generale, miglioramenti cognitivi e sociali ed esperienze di consapevolezza e spiritualità.
 
L’HMI ha chiamato “intelligenza del cuore” questo flusso di profonda consapevolezza prodotto dall’allineamento sincronico con il “cuore energetico” ovvero la fonte dell’intelligenza intuitiva interiore.
Il corpo umano è un sistema concepito per vibrare, infatti udiamo, captiamo, percepiamo, inglobiamo non solamente attraverso le orecchie e il sistema neuro-cerebrale ma anche per mezzo di un insieme di recettori sparsi un po’ ovunque sul corpo ed il corpo al suono risponde con un altro suono, una vibrazione simpatetica.
 
Infatti, il corpo stesso è uno strumento che emette vibrazioni e suoni propri. Alcuni come i ritmi del respiro e del battito cardiaco sono udibili, ma la maggior parte di essi non sono udibili. Se disponessimo di un apparato uditivo adatto potremmo persino “sentire” la nostra armonia personale. Il corpo e la psiche ricevono suoni e musica, li trasformano interiormente in emozioni e “rispondono” con vibrazioni proprie, con una musica propria, così come ci insegna il Nada Yoga, lo yoga del suono.
 
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La musica è anche un mezzo per intrattenere i giusti rapporti con la Natura, è utile per conservare la coesione di un gruppo, per mantenere l’equilibrio psicofisico di ciascun membro della comunità e l’unione tra il corpo e lo spirito.  
Fare o ascoltare musica non è un semplice passatempo, bensì un atto di comunione (Yoga) tra le forze dell’Universo che influenzano lo stato fisico, psichico, morale e di coscienza dell’essere umano.
 
Da qui nasce l’esigenza di ritornare alla fonte, a Shabda Brahma, il Suono Creatore, con l’aiuto del Nada Yoga. Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi vedici, afferma che dapprima è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo, quindi regolare le percezioni sensorie per avere una vita più armoniosa. Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e determinati movimenti musicali per permettere all’ascoltatore di curarsi da solo, aiutando l’autoregolazione dei vari sistemi dell’organismo.
La musica favorisce l’apertura di canali che consentono il flusso di reazioni affettive, con la possibilità di migliorare il controllo tonico-emozionale. La musica risveglia tutti i nostri centri energetici (Chakra), riorganizza i nostri desideri, regola la produzione e il riassorbimento di neurotrasmettitori e peptidi, cioè di quelle macromolecole che alleviano il dolore e la sofferenza, agendo su specifici recettori cerebrali.
 
Il corpo umano, messo in vibrazione con la musica, vibra a sua volta e quando le onde vibratorie stanno per estinguersi nascono nell’interno dell’essere dei suoni e delle vibrazioni più sottili, come una nebbia sonora che smuove gli strati più profondi della coscienza.
E’ importante saper ascoltare il ritmo al punto da identificarsi con esso; ascoltare significa prestare attenzione e l’uomo stesso è l’oggetto del suo ascolto.
Le tecniche di generazione, regolazione, mixaggio e ascolto musicale “HRM” partono da questo concetto basilare. Dobbiamo lasciare che la sensazione di essere colui che ode si trasformi nella sensazione dell’ascoltare, dobbiamo trasformarci in suono, in vibrazione.
 
Chi ascolta è nel tempo stesso il suono ascoltato.
 
L’esistenza è concepita come una successione di tanti istanti presenti, l’ascolto musicale è concepito come un continuo ed un susseguirsi di suoni presenti: l’unica cosa che possiamo udire è il presente: così, vivendo l’evento musicale come unica realtà presente possibile, si eliminano le due trappole in cui spesso cadiamo: il complesso di colpa e gli stati d’ansia. Ogni colpa è lo stato di sentirsi persi nel passato e ogni ansia è lo stato di sentirsi persi nel futuro.
 
L’ascolto che noi definiamo “terapeutico” contempla un’attività di attenzione multipla che coinvolge il corpo e la psiche in vari modi: il sistema uditivo, il cuore, le cavità interiori, il sistema nervoso, il sistema endocrino, la pelle, il respiro, le ossa, il subconscio, l’inconscio, l’eros ecc.
 
Ascoltare in modo terapeutico significa abbandonarsi al flusso della musica e alle emozioni, utilizzando uno degli emisferi cerebrali, quello destro, ma significa anche essere razionalmente attenti con l’emisfero sinistro all’evento musicale che ci coinvolge, sia saper utilizzare a nostro favore i momenti musicali più sgradevoli con un divertente lavoro di costruzione di significati al primo ascolto impensabili.
 
La musica tonale, attraverso l’emisfero destro, essendo capace di promuovere un processo di integrazione psichica, che risolvendo le dissonanze, facilita il restauro e la ricostruzione dei nostri vissuti interni, mentre la musica atonale, attraverso l’emisfero sinistro, con le sue dissonanze faciliterebbe le frammentazioni del vissuto interno allontanandoci dall’integrazione e quindi procurando sofferenza. Un ascolto musicale è davvero completo e terapeutico quando entrambi gli emisferi lavorano in sincronia e coerenza (armonizzazione HRM), nel senso che uno è il complemento dell’altro.
 
Ascoltare in modo terapeutico significa anche saper individuare le parti del corpo stesso maggiormente sensibilizzate alla musica ed al suono. Il corpo, come un diapason, risponde ad un suono con un altro suono formando così un doppio suono, quello dell’armonia e della risposta vibratoria del corpo stesso. E’ anche moltoimportante l’ascolto di Sé. Non esiste più la mente egocentricache“pensa di ascoltare la musica” per dare beneficio al corpo, ma l’unità mente-corpo sarà immersa nella musica, sarà musica.
 
Immagini e fantasia aggirano i processi difensivi dell’inconscio, superano le resistenze presenti in ogni processo terapeutico e producono quel cambiamento che consente di rielaborare il proprio vissuto. L’ora della nevrosi e della psicosi scocca proprio nel momento in cui l’uomo non è più capace di attuare un cambiamento, una trasformazione, una evoluzione.
 
E’ essenziale comprendere la relazione tra pensiero, suono e coscienza. Il suono rappresenta il più importante sistema per comunicare e libera l’azione motoria. Nella musicoterapia si può trasmutare qualsiasi forma di energia interiore in pace e tranquillità.
 
La mente può essere calmata e protetta dalle aggressioni esterne attraverso la meditazione quotidiana: per purificare la mente fu donato al mondo un suono primordiale, l’AUM. Quando si canta la A e la coscienza è all’ombelico, la mente si calma. Il canto della U nel chakra porta lucidità e gioia. La M dona beatitudine alla mente. Durante il canto dell’ AUM (OM) il suono si sposta da un chakra all’altro riattivando le energie bloccate in quella determinata posizione, allora l’energia passa dal subconscio al conscio.
 
Con la consapevolezza e la musica si possono abbassare le punte di alta pressione. La musica rappresenta anche una difesa di fronte a situazioni paranoidi e melanconiche: per esempio il fatto di fischiettare nell’oscurità in presenza di silenzio e solitudine. Col suono si dissipa l’ansia paranoide creando l’illusione di un gruppo di sostegno. Vedi anche i canti che ispirano coraggio, gli inni, i canti di guerra.
 
Il Dr. Marco Ferrini, in una lezione all’Università degli Studi di Siena, definisce così l’ascolto:
 
“L’ascolto attiene a vari stati di coscienza. Esistono diversi modi di ascoltare. L’ascolto è una modalità dell’essere. Quando noi vogliamo che qualcosa entri profondamente dentro e ci pervada, ascoltiamo in un modo. Quando invece cerchiamo solo un’informazione banale, di limitata utilità, ascoltiamo superficialmente. Se vogliamo cogliere un insegnamento profondo, una verità sulla quale siamo pronti a strutturare la nostra vita, per dare un senso alla nostra esistenza, allora ascoltiamo con differente attitudine. L’ascolto dunque ha varie profondità che corrispondono all’interesse che ci anima. Quando l’interesse è alto, sicuramente l’ascolto è molto profondo. C’è un ascolto di informazioni che vengono dall’esterno, che pur essendo preziose non sono quelle di massimo pregio, quanto invece quelle che provengono dalla nostra interiorità, ascoltando le quali capiamo che cosa veramente ci interessa, quali fra le tante nostre possibilità desideriamo far crescere e quali invece potare, rinunciare, affinché crescano i rami più importanti. Nelle scelte importanti c’è un ascolto profondo e quello della nostra voce interiore è sicuramente l’ascolto più significativo. Purtroppo vediamo che la gente ha perduto non solo l’arte dell’ascolto, ma anche l’opportunità di essere educata ad ascoltare. La preghiera è ascolto, la meditazione è ascolto, più meditiamo in profondità, più ascoltiamo i nostri bisogni veri che sono quelli spirituali, ontologici e un minuto o pochi minuti di questo ascolto possono trasformare la vita e donarci quell’orientamento illuminato che noi cerchiamo da sempre verso la felicità”.
 
 
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Il Talamo è la struttura fisica dove giungono le sensazioni e le emozioni e dove rimangono in modo non cosciente, per mezzo del ritmo sonoro possiamo provocare una risposta automatica inconscia. Ma è solo a livello corticale che possiamo apprezzare un’armonia, mentre a livello subcorticale (come anche per gli animali), possiamo “capire” il ritmo e la melodia.
 
Il suono e la musica sono strettamente connessi alle varie funzioni del linguaggio, infatti nel lobo temporale i centri del linguaggio e della musica sono molto ravvicinati. Per esempio, il rullo del tamburo aumenta il flusso sanguigno, gli stimoli ritmici possono far aumentare il rendimento corporeo (soprattutto nelle tonalità maggiori). Se ad una persona addormentata pronunciamo una serie di nomi, essa si desterà nel momento in cui pronunceremo il suo nome.
 
Alcuni degli aspetti della musica e del suono, presi in considerazione in questo protocollo, sono: l’effetto ASMR, l’effetto Mozart ed i principali elementi identificati da Assagioli come cause di malattie e mezzi curativi nella terapia musicale scientifica fondata sulla esatta conoscenza dei vari elementi di cui la musica si compone e dell’effetto che producono sulle funzioni fisiologiche e sulle condizioni psicologiche, che sono: il ritmo, il tono, la melodia, l’armonia ed il timbro.
 
Il ritmo e’ l’elemento primordiale e fondamentale che influisce piu’ intensamente e rapidamente sull’essere umano perche’ ha un’azione diretta sul corpo e sulle emozioni. Il ritmo influisce sulla circolazione sanguigna e sulla circolazione energetica: la prima è riattivata da un movimento rapido, mentre la seconda da un movimento lento. Più lento è il ritmo e più veloce scorre l’energia. La lentezza del movimento o del ritmo crea uno spazio interiore più grande che permette alle energie profonde di risvegliarsi e di fluire.
 
Il tono e’ relativo ad una nota prodotta da una specifica frequenza vibratoria e, a sua volta, produce determinati effetti fisici e psichici.
 
La melodia e’ una combinazione di toni, ritmi ed accenti adatta per esprimere emozioni che influiscono fortemente sul sistema nervoso, sulla respirazione e su tutte le funzioni vitali. La melodia agisce prevalentemente a livello molecolare.
 
L’armonia e’ composta da una fusione di varie note con frequenze vibratorie diverse per formare degli accordi. L’armonia opera sui gangli e sul sistema endocrino. La risonanza degli armonici è collegata al sistema nervoso, ai chakra e ai corpi sottili.
 
Il timbro e’ una qualita’ del suono dovuta alla diversita’ di natura e struttura dei vari strumenti musicali che suscita specifiche reazioni emotive.
 
 
Intervalli e Ottave come "misure" dell’essere umano
 

Intervalli e Ottave come “misure” dell’essere umano

 
In musica si dice intervallo la distanza tra due note o suoni, cioè la differenza d’altezza tra due suoni, esprimibile in fisica acustica tramite il rapporto delle loro frequenze.
 
A causa della fisiologia di percezione del suono, l’intervallo musicale non è proporzionale alla differenza tra le frequenze dei suoni, ma alla differenza tra i loro logaritmi, cioè al rapporto tra le frequenze, una sorta di distanza numerica tra due suoni che si può verificare tra due suoni prodotti consecutivamente, e in tal caso si parlerà di intervallo melodico o diacronico o salto, oppure tra due suoni prodotti simultaneamente, e si dirà intervallo armonico o sincronico o bicordo.
 
Nella teoria musicale, gli intervalli si misurano contando le note da quella di partenza a quella di arrivo.
Se si hanno ad esempio un DO e un SOL, l’intervallo è una quinta perché si contano cinque note – DO, RE, MI, FA e SOL. L’intervallo tra il DO e sé stesso non si chiama “di prima”, ma unisono.
Si possono poi avere intervalli anche oltre l’ottava: nona, decima, undicesima e tredicesima sono quelli che si trovano menzionati più spesso.
 
La classificazione degli intervalli musicali costituisce argomento fondamentale nello studio della musica e del suo linguaggio. Un intervallo viene detto armonico quando i suoni che lo formano sono contemporanei e melodico se i suoni che lo formano vengono considerati in successione.
 
L’intervallo armonico viene sempre considerato ascendente, cioè dal grave verso l’acuto (dal basso verso l’alto). Un intervallo armonico è caratterizzato anche da consonanza e dissonanza, fenomeni legati all’interferenza generata dai due suoni in questione.
 
Quello melodico invece, a seconda di come è scritto, può essere ascendente o discendente, a seconda che la prima nota sia più grave dell’altra o viceversa. In pratica se ne osserva l’evoluzione in senso temporale. Un intervallo melodico si distingue anche per la direzione, ascendente o discendente, a seconda che il secondo suono sia rispettivamente più acuto o più grave rispetto al primo.
 
Un intervallo è detto semplice quando sta nell’estensione di un’ottava; se invece ne oltrepassa i limiti si dice composto. Va però detto che alcuni trattati di teoria considerano semplice anche l’intervallo di nona.
L’intervallo più semplice da generare è probabilmente quello di ottava. Esso si ottiene ad esempio sollecitando una corda elastica per produrre la nota più grave, dimezzando quindi la lunghezza della corda e sollecitandola nuovamente per generare la nota più acuta.
 
Il più piccolo intervallo utilizzato nella musica occidentale è detto semitono. Per motivi storici nel nostro sistema musicale si è scelto convenzionalmente di suddividere l’ottava in 12 semitoni equalizzati, ossia per i quali si mantenga costante il rapporto tra le frequenze degli estremi.
 
einstein cuffie
 
Nella terminologia convenzionale occidentale gli intervalli vengono classificati mediante due parametri che chiameremo ampiezza e specie. Nonostante che tutti i trattati di Teoria e di Armonia concordino nel classificare gli intervalli mediante due parametri, è curioso che in letteratura non esista in proposito una terminologia universalmente accettata. All’occorrenza vengono adottati vocaboli quali denominazione, specie, forma.
Quindi la denominazione degli intervalli si compone di due parti distinte, come ad esempio: quinta giusta, settima eccedente e così via.
 
Si osservi che la classificazione risulterà del tutto indipendente dalla tonalità in cui l’intervallo si presenta, infatti la definizione univoca di un intervallo dipende esclusivamente dal nome delle note che lo compongono e dal loro stato di alterazione.
 
Nell’armonia classica o tonale, che poi è quella che viene anche usata per descrivere canzonette, jazz e blues, si suppone che ogni brano possegga una sua tonalità di base (generalmente è l’accordo che termina il ritornello) e tutti gli accordi del pezzo vengono considerati non in assoluto, ma relativamente a quella tonalità.
È vero che si può cambiare tonalità all’interno di una canzone: ad esempio, dopo un giro di DO (DO, LAm, REm, SOL7, DO) si può avere un LA7 e rifare la stessa melodia un tono sopra, ma in questo caso si comincia semplicemente a calcolare tutti gli accordi relativamente alla nuova tonalità.
 
Si è deciso poi di chiamare gli intervalli relativi alla tonalità di partenza in ben due modi diversi. Il primo è il grado, e non è molto diverso dall’intervallo in sé: la nota della tonalità stessa (il DO, se siamo in DO maggiore) è il primo grado, quella che forma un intervallo di seconda con essa (in questo caso il RE) è il secondo grado, e così via fino al settimo grado.
Ma è anche possibile chiamare le note “per nome”. Il primo grado è la tonica, perché dà appunto la tonalità; il secondo grado è la sopratonica.
 
Passiamo poi alla modale, detta così perché definisce il modo (maggiore o minore) della tonalità, e che sta sul terzo grado. Il quinto grado è la dominante, perché nell’armonia classica è quello più importante subito dopo la tonica; quarto e sesto grado sono rispettivamente sottodominante e sopradominante, il settimo grado è la sensibile. La “settima di dominante”, se siamo in tonalità di DO, sarà la nota che fa un intervallo di settima con il SOL, che è la dominante del DO; insomma, un FA.
L’intervallo è un elemento che conferisce contenuto “oggettivo” alla musica, infatti tutte le persone che sperimentano liberamente l’intervallo vivono lo stesso contenuto e la stessa magica energia.
 
Tutti gli elementi fondamentali della musica possono diventare terapeutici, soprattutto gli intervalli. Ogni melodia ha in sé il contenuto degli intervalli con la quale è formata. Contenuti che spesso agiscono inconsciamente sulla persona.
Una volta compresi, gli intervalli rivelano la musica come un ritmo respiratorio dell’essere che con un continuo movimento ci connette con il Cosmo.
Quando un intervallo risuona a livello fisico il pensare ne valuta l’altezza e il nostro essere più profondo ne sente la qualità.
L’esperienza dell’intervallo, a livello cosciente, è sempre completa ed equilibrata. Tale fenomeno fa parte del ritmo respiratorio animico-spirituale che sta alla base dell’intervallo. Come in ogni inspirazione vi è inclusa l’espirazione relativa e dipendente così pure negli intervalli i due movimenti sono connessi in modo che uno sia “positivo” e l’altro “negativo”.
Un parallelo potrebbe essere quello dei colori in cui l’occhio, a livello fisiologico, percependo un colore risponde producendo il colore complementare e quindi polarmente opposto. Si genera così un costante equilibrio tra esterno e interno.
Attraverso una lunga evoluzione, l’essere umano ha forgiato i suoi strumenti, coadiuvato dagli elementi musicali, specialmente gli intervalli. Possiamo dire infatti che l’ottava degli intervalli è la “misura” dell’Uomo.
 
intervalli energia
 

 

La legge naturale dell’Ottava Cosmica

 
Nel 1978 il matematico svizzero e ricercatore musicale Hans Cousto ha scoperto la legge naturale
dell’ottava cosmica per il collegamento dei diversi tipi di fenomeni naturali che si manifestano
periodicamente, come i cicli dei pianeti, il tempo, la luce colorata o i ritmi musicali e i suoni.
Con la formula dell’ottava cosmica f2n (raddoppiamento o dimezzamento multiplo di una frequenza) Hans Cousto ha trasportato i periodi astronomici e dei fenomeni naturali nel settore dei suoni percettibili.
per esempio:
 
La frequenza della rotazione della terra:
Periodo: 1 giorno (24 ore / 60 minuti / 60 secondi = 86 400 secondi)
La frequenza della rotazione della terra attorno al proprio asse:
1 : 86 400 seconds = 0,000011574 Hz (Vibrazioni al secondo)
Questa frequenza raddoppiata a più riprese fino alla gamma media:
0.000011574 Hz x 2^24= 194.18 Hz (2^24 significa raddoppiamento di 24 volte).
 
Difficilmente può esservi una società in cui non esista cenno del suono universale e dell’armonia delle sfere. Nell’india occidentale l’inizio di tutte le cose è “Nada”, il tono originale. Essi parlano di “Brahma Nada”, che significa: la parola è suono. In India e in Tibet il suono eterno è l’OM. La sillaba OM è il mantra più sacro che ci sia, ed anche il simbolo della frequenza originale dell’Universo e dell’esistenza.
 
Nell’antica Grecia c’erano molte testimonianze sul suono delle sfere. Così scrive Platone alla fine del 13° libro della legge: Ogni figura, ogni fila di numeri e ogni combinazione armonica di suoni, come l’ armonia dei cicli dei corpi celesti con l’Uno e tutto quel che si manifesta, tutto ciò deve diventare estremamente chiaro a colui che cerca nel giusto modo. Quello di cui parliamo apparirà chiaro a chi si sforza di riconoscerlo purché non perda di vista l’Uno. E’ allora che apparirà evidente il collegamento con gli Uni nominati.
Tale collegamento è la legge naturale dell’ottava. Applicando sistematicamente questa legge a tutti i fenomeni periodici è possibile ascoltare la relazione di vibrazione dei pianeti e anche le strutture dei differenti atomi e molecole.
 
Nel 1946 Hermann Hesse ricevette il Nobel per la letteratura per il suo libro: “Il Gioco Delle Perle Di Vetro”. I principi del gioco delle perle di vetro erano: “…un nuovo linguaggio, un segno e una formula in cui matematica e musica partecipino equamente, rendendo possibile combinare formule matematiche e musicali, un denominatore comune tra matematica e musica.”
 
E’ la legge naturale delle ottave questo principio in cui matematica e musica partecipano equamente. Questa legge rende possibile la combinazione delle formule astronomiche e musicali. Essa è il denominatore comune tra astronomia, matematica, musica e colore. Tramite la legge delle ottave è possibile convertire l’intero sistema solare in suono. Il numero di ottave fornisce la “scala” di riferimento. Allo stesso modo in cui una mappa in scala ti permette di visualizzare una vasta area geografica. La legge delle ottave dimostra i rapporti e le relazioni.
 
Ogni frequenza entra in risonanza (e quindi si accorda ed è in armonia) con ogni altra frequenza il cui valore sia multiplo o sottomultiplo della frequenza di partenza. Perciò tutte le frequenze multiple o sottomultiple rendono la stessa nota nelle diverse ottave. Ad es. raddoppiando i 261 Hz che rendono il DO centrale temperato della tastiera di un pianoforte si hanno 522 Hz, frequenza che corrisponde al DO dell’ottava immediatamente superiore. Il suono (tono) è lo stesso ma più acuto e le due note risuonano assieme. Esse sono definite perciò “armoniche” tra loro.
L’ottava è l’intervallo musicale fondamentale nella concezione generale dell’armonia. Le sequenze di note come i nomi delle note stesse si ripetono di ottava in ottava. La differenza di un ottava è quella che causa la risonanza maggiore a parità di energia. Questa particolare proprietà dell’ottava è la ragione per cui le sue leggi si applicano non solo alla banda delle frequenze udibili ma anche a tutti i fenomeni periodici come la rotazione terrestre o le orbite dei pianeti.
 
La conoscenza del magico effetto dell’ottava è molto antica. Una delle misteriose iscrizioni sul capitello della chiesa dell’abbazia di Cluny in Francia recita: “Octavus Sanctus Omnes Decet Esse Beatos” – “L’ottava insegna la santa beatitudine”.
 
Anche la Natura rispetta la legge dell’ottava. Tant’è che gli impulsi elettromagnetici nell’atmosfera terrestre per lo più hanno frequenze che sono ottave esatte della rotazione terrestre. Le cosiddette atmosfere sono impulsi elettromagnetici molto attenuati e passeggeri che influenzano il tempo meteorologico.
 
 

Ricerca e sperimentazione HRM

 
Marco Stefanelli nel suo studio privato
 
Marco Stefanelli ha studiato e sperimentato per molti anni cercando di mettere a punto una sua tecnica, o meglio, un protocollo, per generare, manipolare e riprodurre suoni armonici particolari che inducessero naturalmente delle sensazioni piacevoli e benefiche.
 
Questa ricerca, tecnologica e interiore, è giunta ad una fase di realizzazione ed applicazione pratica nel Luglio 2001. Successivamente sarà ulteriormente affinata ed implementata con altre tecniche e caratteristiche.
E’ stata denominata “HRM” (Harmonic Resonance Modulation – Risonanza Armonica Modulata o Modulazione Armonica della Risonanza) proprio perché l’obiettivo è quello di riarmonizzare e cioè di raggiungere, con delle particolari alchimie foniche, una coerenza e sintonia armonica e biologica con i vari elementi del corpo e della mente ed una conseguente integrazione della coscienza individuale con quella universale. Tutto questo viene ottenuto modulando opportunamente dei segnali audio portanti a varie frequenze tra cui anche sonorità infrasoniche e ultrasoniche e agli estremi della banda audio udibile. I suoni modulati sono generati da scale “armoniche” naturali e accordate con le frequenze dell’Universo e della Natura.
 
Alcuni esempi di numeri, rapporti e ritmi sacri, cosmici, naturali, archetipici e biologici:
 
– la parola Musica deriva dal greco Musa. Le 9 muse erano le sorelle celesti che presiedevano al canto, alla poesia, alle arti e alle scienze.
– rapporto Harmonico: 3:6:9
– ritmi cosmici: sono sempre multipli, sottomultipli o somme di 9
– 12 segni dello zodiaco, 12 mesi dell’anno, 12 sali omeopatici, 12 apostoli, ecc…
– Il numero 5 è portatore del simbolismo dell’uomo, dell’orizzontalità, della materia, della base delle cose (5 Principi, 5 sensi, 5 dita, ecc…)
– 5 vertebre sacrali (3+2), 5 lombari, 12 dorsali e 7 cervicali
– anno astronomico (tempo per intero giro di precessione): 25920 anni terrestri
– durata del mese astronomico: 2160 (25920:12)
– numero respirazioni di un uomo in un giorno (una rotazione terrestre): 25920
– durata giorno astronomico: 72 anni terrestri (2160:30)
– codice universale della simbologia ancestrale: 72
– ore di tempo necessarie per distacco spirito-materia (fase di decesso): 72
– Il numero 7 esprime il simbolismo della spiritualità, del divino, di ciò che è elaborato…
– 7 gradi della gamma tonale, 7 note musicali, 7 chakra, 7 pianeti, 7 colori dell’arcobaleno, ecc…
– numero-simbolo dell’individuo che si manifesta (mesi concepimento): 9 (7+2)
– ritmo respiratorio (respirazioni medie umane al minuto): 18 (9×2)
– ritmo cardiaco (battiti del cuore): 72 (9×8)
– percentuale di acqua nel corpo umano: 72 (9×8)
– percentuale di acqua sulla Madre Terra: 72 (9×8)
– numero sacro vedico e tibetano: 108 (9×12)
– druidico, labardico e “LA” originale: 432 (108×4) (9×48)
– numero sacro dell’Asia meridionale: 504 (9×56)
– costante universale pitagorica e numero cabalistico dell’apocalisse: 666 (9×74)
– grado dello zodiaco: 72 anni (9×8)
– frequenza vibratoria della luna: 216 (72×3)
– vibrazione e risonanza terrestre: 8 (7,83) Hertz corrispondenti alle onde cerebrali alpha
– numeri pitagorici: 72 e 10
– noise (white, pink, brown ecc…) 
– Scala DNA Solfeggio Saptak: 63, 111, 174, 285, 396, 417, 528, 639, 741, 852, 963, 1074, 1185 Hz.
– Phi, proporzione Aurea e Argentea: 1,618 – 0,618 – 0,381
– numeri di Fibonacci: 0, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987, 1597, 2584, 4181, 6765, 10946, 17711, 28657, 46368, 75025, 121393, 196418, 317811, 514229, 832040, 1346269, 2178309, 3524578, 5702887, 9227465, 14930352, 24157817, 39088169, 63245986, 102334155…
– proporzioni di Fibonacci: 1/1; 2/1; 3/2; 5/3; 8/5; 13/8; 21/13; 34/21; 55/34; 89/55; 144/89…  
– ecc…
 
modi pentatonici 2
 
 
accordatura intonazione a 432 Hertz
 
 
Alcuni esempi di “HRM” naturale e biologico sono: il battito del cuore, il ritmo del respiro, la voce della madre al momento della nascita, l’effetto ASMR, l’effetto SubMozart, la risacca del mare, le cascate d’acqua, i suoni della foresta, i noise, i frattali, la proporzione Aurea, l’accordatura e intonazione a 432 Hertz ecc… 
 
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Il numero aureo deriva dalla proporzione divina che divide il tutto in parti secondo un rapporto ideale, in modo che ogni parte rifletta il tutto. Il principio che è alla base dell’universo lo crea e lo sostiene.
Matematicamente l’intero riportato da una parte deve essere uguale al rapporto tra le due divisioni.
Otteniamo così una divisione primaria ideale. Per mantenere questa perfezione dobbiamo continuare allo stesso modo, le divisioni ottenute le dividiamo per la sezione aurea. In questo modo si ottine una crescita e una divisione perfetta che mantiene il principio olistico: la parte in tutto e tutto nella parte. Questo principio è utilizzato anche nei frattali.
 
La sinusoide simmetrica (sinusoide classica) si basa su un tempo lineare ma il tempo non è lineare! La sinusoide dorata si basa su un tempo non lineare, ciclico anche con variazioni della forma d’onda.
In questo modo abbiamo ottenuto forme d’onda pure, ideali, con un timbro specifico, ottime per i battimenti binaurali.
Golden wave è © Emrys – saschart.com
 
 
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La sezione aurea o rapporto aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina, nell’ambito delle arti figurative e della matematica, indica il numero irrazionale 1,6180339887… ottenuto effettuando il rapporto fra due lunghezze disuguali delle quali la maggiore a è medio proporzionale tra la minore b e la somma delle due (a+b).
Le sue proprietà geometriche e matematiche e la frequente riproposizione in svariati contesti naturali e culturali, apparentemente non collegati tra loro, hanno suscitato per secoli nella mente dell’uomo la conferma dell’esistenza di un rapporto tra macrocosmo e microcosmo, tra Dio e l’uomo, l’universo e la natura: un rapporto tra il tutto e la parte, tra la parte più grande e quella più piccola che si ripete all’infinito attraverso infinite suddivisioni. Diversi filosofi e artisti sono arrivati a cogliervi col tempo un ideale di bellezza e armonia spingendosi a ricercarlo e, in alcuni casi, a ricrearlo nell’ambiente antropico quale canone di bellezza; testimonianza ne è la storia del nome che in epoche più recenti ha assunto gli appellativi di aureo e divino.
 
La musica ha numerosi legami con la matematica, e molti ritengono che in essa sia centrale il ruolo della sezione aurea. A sostegno di tale tesi vengono spesso richiamate alcune particolarità strutturali di determinati strumenti come il violino e il pianoforte.
 
Nel caso del violino alcuni ritengono che la piacevolezza del suono derivi dalle sapienti capacità dei liutai di costruire la sua cassa armonica secondo particolari geometrie; per esempio l’arco che ne costituisce la base avrebbe, in molti casi, il suo centro di curvatura proprio in posizione aurea rispetto alla lunghezza complessiva dello strumento, inoltre anche lo stesso Stradivari si sa per certo che cercasse di posizionare gli occhielli del violino sempre in tale posizione; non vi sono però conferme sul fatto che tali accorgimenti conferiscano effettivamente un suono “migliore” allo strumento, che non possano essere invece attribuiti alla lavorazione dei materiali o alla scelta degli stessi.
Nel pianoforte, invece, particolare rilievo viene dato alla struttura della tastiera, in special modo con parallelismi fra i numeri di questa e quelli di Fibonacci. I tredici tasti delle ottave, distinti in otto bianchi e cinque neri, a loro volta divisi in gruppi da due e tre tasti ciascuno; 2, 3, 5, 8, 13 appartengono infatti tutti alla successione di Fibonacci, ma anche in questo caso, ancor più che nel precedente, si tratta di una mera coincidenza che non può neppure essere attribuita a una specifica volontà del costruttore, trattandosi di una soluzione motivata unicamente dall’evoluzione strutturale dello strumento.
 
In passato si è fatto notare, che molti degli intervalli musicali naturali sarebbero riducibili a frazioni in termini di numeri di Fibonacci (una sesta maggiore di La e Do 5/3, una sesta minore di Do e Mi 8/5).
Già Pitagora aveva osservato che gli accordi musicali ottenuti da corde le cui lunghezze siano in rapporto come numeri interi piccoli risultino particolarmente gradite all’orecchio. Tuttavia, i motivi per cui tali rapporti sono particolarmente consonanti, sono spiegati (almeno in parte) dall’acustica, non hanno praticamente alcuna connessione con la serie di Fibonacci.
Sul piano compositivo la sezione aurea attraverso la serie di Fibonacci può, ovviamente, essere rapportata a qualsiasi unità di misura concernente la musica, cioè durata temporale di un brano, numero di note o di battute.
 
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sinfonici naturali
Figura tratta dal libro “Quando la musica guarisce” di Fabien Maman – Ed. Amrita
 
 

Aspetti ontologici vedici dell’essere umano presi in considerazione

Ogni oggetto fisico ha un’origine psichica perché prima di cristallizzarsi materialmente è stato un’idea e la relativa matrice psichica si può ritrovare nell’oggetto. Ogni oggetto fisico infatti contiene una fonte di energia i cui flussi sono denominati pratyaya in sanscrito. Il pratyaya partendo dall’oggetto stimola gli organi di senso che sono trasduttori energetici primari. Come in un microfono l’energia sonora dei fononi viene trasformata in onda elettrica e inviata ad una piastra magnetica che la registra, così fa la facoltà di senso ricevendo l’onda energetica psichica trasformandola in onda mentale individuale (vritti) e trasmettendola alla mente (manas).
 
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Schema percezione by Centro Studi Bhaktivedanta
 
L’onda energetica psichica originaria passa attraverso gli schermi dell’organo di senso, della facoltà di senso e della mente in un processo rapidissimo. L’organo di senso registra per una frazione di secondo e in seguito altri stimoli cancellano i precedenti (persone eccezionali ricordano per 2-4 secondi mentre le persone ordinarie per una frazione di secondo; la mente generalmente ricorda per 2-15 minuti e poi il ricordo comincia a sfumare (curva di Ebbinghaus).
 
suono percorso
 
 
Quando l’onda energetica psichica arriva sul piano mentale l’immagine sonora si compone anche con il contributo delle percezioni di tutti gli altri sensi e poi si dissolve. Essendoci una memoria, però, l’immagine sonora non si annulla ma diventa un ricordo che passa attraverso il filtro della personalità (ahamkara) ed entra nel karmashaya o serbatoio inconscio dove come percezione non è più notata ma vi rimane con tutta la sua carica emotiva. In questo serbatoio di ricordi si creano le dinamiche e gli orientamenti, ovviamente, inconsci che più fortemente influenzano l’individuo nei suoi comportamenti abituali, spontanei e quotidiani.
 
L’inconscio è la sede di tutti i condizionamenti ed in esso le percezioni, divenute registrazioni, memorie latenti (samskara), formano complessi emotivi che si attraggono e si aggregano per categorie alimentando tutta una serie di complessi omogenei che raggiungono una forza tale da riuscire a destabilizzare l’io storico che può giungere fino a perdere il governo della propria personalità.
 
Quando l’io si destabilizza possono insorgere diverse psico-patologie che l’individuo non è in grado di contrastare con il solo uso della volontà perché l’io storico non riesce, con le sue sole forze, ad accedere all’inconscio: è necessario che gli si applichi una qualche terapia psicologica o disciplina, eventualmente coadiuvate da musiche e sonorità particolari, per insegnargli come reintegrare e riequilibrare la sua personalità.
 
coscienza iceberg incoscio preconscio subconscio karmashaya
 
Ogni persona ha la propria soglia personale di percezione consapevole che può variare in base allo stile di vita, alle tendenze (Vasana), alle memorie latenti (Samskara), ai condizionamenti e al Karma personale (Sva-Karma). E’ possibile variare questa soglia anche con alcune discipline olistiche di evoluzione personale come la meditazione, lo Yoga, la PNL, il Training Autogeno, l’Audioterapia, l’ascolto evolutivo ecc…
 
Le persone più evolute e “illuminate” hanno maggiore accesso alle profondità dell’inconscio e ai relativi contenuti. Anche durante lo stato di sogno, con l’uso di sostanze psicotrope e in alcuni casi patologici si può riscontrare un maggiore accesso all’inconscio (Karmashaya), con la differenza che le persone evolute riescono a controllare e gestire al meglio questi contenuti inconsci perché hanno la preparazione, le capacità e gli “strumenti” per farlo mentre negli altri casi le persone sono spesso in balìa di tali contenuti perché sono quasi sempre al di fuori della loro portata e quindi del loro controllo.
 
neuronis
 
 

Il processo di ascolto fisico-psicologico di McClellan

processo ascolto psicofisico
 
 

Corpi sottili e ricezione delle informazioni

 
corpi sottili 1
 
 

Tecniche acustiche BrainWave Entrainment (BWE/ABE) di induzione cerebrale implementati nel protocollo HRM

 
1) CrossFeed Stereo Modulation – CSM
(Modulazione stereo incrociata)
 
Questo tipo di modulazione agisce similmente al bilanciamento o pan di un qualsiasi impianto stereo o media player, ma invece di aumentare o diminuire semplicemente il volume di ogni canale, alimenta il suono tra i canali in modo circolare su un modello di onda sinusoidale e ad una percentuale specifica. La percentuale di modulazione è relativa alla frequenza cerebrale o alla banda di frequenze che vogliamo indurre. La Crossfeed modulation produce una sottile induzione che non disturba il brano musicale ambientale di sottofondo.
 
Questo metodo funziona efficacemente con musica e toni puri ma solo in stereofonia e quindi con le cuffie stereofoniche.
 
 
2) Pulse Isochronic Volume Modulation – PIM
(Modulazione del volume a pulsazione isocronica)
 
E’ un metodo di modulazione che aumenta e diminuisce il volume di un suono (modulazione di ampiezza) su un modello di onda e ad una percentuale specifica, solitamente triangolare (triangle) per i toni e sinusoidale (sine) per la musica ma i modelli di onda sono ben otto: triangle, square, sine, semi-sine, pyramid, saw, optimize-square e optimize-square-autopan. E’ uno dei metodi più datati di induzione che si conosca e secondo molti uno dei più efficienti sebbene uno dei più grossolani.
A frequenze di pulsazione inferiori ai 4 Hz risulta poco efficace.
 
Può essere utilizzato anche con toni e frequenze portanti oltre i 1500 Hz e con frequenze portanti e di pulsazione diverse per i due canali.
 
Questo metodo funziona con musica e toni puri sia in monofonia che in stereofonia ed non richiede cuffie stereofoniche.
 
La versione Golden (Aurea) anziché utilizzare modelli di onda standard utilizza modelli di onda Aurea.
 
Isochronic 1
 
 
3) Low-Pass Filter Modulation – LFM
(Modulazione filtrata passa basso)
 
Questo metodo rimuove le alte frequenze di un’onda sinusoidale ad una percentuale specifica per secondo. Usato in modo appropriato può essere un metodo di induzione incredibilmente efficace e raffinato. E’ molto usato per produrre simulazioni di onde marine in associazione con noise o suoni simili.
 
Può essere usato con musica e toni puri sia in monofonia che in stereofonia ed eventualmente non richiede cuffie stereofoniche.
 
 
4) Pitch Modulation – PM
(Modulazione dell’intonazione)
 
Questo metodo aumenta e diminuisce l’intonazione di un suono su un modello di onda sinusoidale ad una percentuale specifica per secondo. Viene usato specialmente con suoni che simulano il vento, le onde del mare e i toni profondi.
 
Può essere usato con musica e toni puri sia in monofonia che in stereofonia ed eventualmente non richiede cuffie stereofoniche. 
 
 
5) Auto-Pan Modulation – APM
(Modulazione panoramica o pulsazione AutoPan binaurale)
 
Semplice metodo che aumenta e diminuisce il volume di un suono del canale destro o sinistro su un modello di onda sinusoidale in una specifica percentuale al secondo.
 
Questo metodo funziona efficacemente con musica e toni puri ma solo in stereofonia e quindi è consigliabile l’uso delle cuffie stereofoniche.
 
 
6) Binaural Beats – BAB
(Battimenti binaurali o battiti biauricolari)
 
I battimenti binaurali sono dei battimenti o battiti sonori ritmici veicolati da due suoni (Toni) diversi, a bassa intensità e separati per i due padiglioni auricolari.
Le frequenze “Binaural Beats” sono state scoperte nel 1839 dal tedesco Heinrich Wilhelm Dove e sperimentate per la prima volta sul cervello dal Dr. Gerald Oster nel 1973 al Mount Sinai School of Medicine di New York.
Quando un tono è ascoltato con un orecchio e un altro tono lievemente diverso è ascoltato nell’altro orecchio, il cervello produce un terzo tono che pulsa alla frequenza della differenza tra i due toni. Per esempio, se un tono di 1000 Hz viene sottoposto all’orecchio sinistro e un tono di 1010 Hz viene sottoposto simultaneamente all’orecchio destro, un terzo tono di 10 Hz viene elaborato e percepito dal cervello.
 
In alcuni casi vengono considerati battimenti binaurali anche la pulsazione autopan e la modulazione di ampiezza/frequenza alternata tra i due canali nonostante non siano veri e propri battimenti binaurali.
Questo metodo ha la maggiore efficacia con frequenze portanti tra i 200 e i 1500 Hz e con frequenze di battimento non superiori ai 30 Hz. A differenza della pulsazione isocronica, risulta molto efficace con frequenze di battimento sotto i 4 Hz.
 
E’ una delle tecniche più efficaci quando si parla di induzioni cerebrali o brainwave entrainment ed ovviamente funziona solo con suoni stereofonici e quindi è consigliabile l’uso delle cuffie stereofoniche, a differenza del metodo fratello Monaural beats.
 
La versione Golden (Aurea) anziché utilizzare modelli di onda standard utilizza modelli di onda Aurea.
 
 
Binaural 1
 
 
7) Monaural Beats- MAB
(Battimenti monaurali o battiti monoaurali)
 
Simile al Binaural beats con la differenza che i due toni portanti vengono miscelati prima di essere inviati all’orecchio. Quando due toni lievemente diversi, opportunamente intrecciati in un singolo suono a bassa intensità, vengono sottoposti allo stesso orecchio, il cervello elabora e percepisce un terzo tono equivalente alla differenza dei due toni ascoltati.
 
Questo metodo ha la maggiore efficacia con frequenze di battimento non superiori ai 30 Hz e a frequenze di battimenti inferiori ai 4 Hz risulta poco efficace.
 
Può essere utilizzato anche con frequenze portanti e di battimento diverse per i due canali.
A volte viene considerata battimento monaurale anche la pulsazione isocronica con tono su modello di onda triangolare nonostante non sia un vero e proprio battimento monaurale.
E’ una tecnica molto efficace e non richiede l’uso delle cuffie stereofoniche.
 
La versione Golden (Aurea) anziché utilizzare modelli di onda standard utilizza modelli di onda Aurea.
 
monoaural 1
 
 
8) Harmonic Box X – HBX
(Box X Armonica)
 
E’ un metodo di induzione cerebrale descritto da James Mann nel suo libro “The Awakening Mind 1”. Questo metodo incorpora più battimenti (monaurali e binaurali) combinati in una singola struttura armonica.
 
Due o più battimenti vengono impostati per stimolare una frequenza primaria delle onde cerebrali e le due o più voci vengono disposte in modo da creare un battimento “crossover” del doppio della frequenza primaria (doppia frequenza = armonica). Infine, i toni in un orecchio vengono impostati per pulsare al triplo della frequenza primaria (tripla frequenza = armonica), l’altro orecchio è impostato con la frequenza primaria.
 
Funziona solo con toni puri sia in monofonia che in stereofonia ed eventualmente non richiede cuffie stereofoniche.
 
 
 
9) Bilateral Sounds – BLS
(Suoni Bilaterali)
 
E’ un tipo di stimolazione sonora bilaterale che interessa sia il lato destro che il sinistro del cervello. La ricerca mostra che il suono bilaterale, che si alterna tra l’orecchio destro e sinistro, aiuta gli emisferi cerebrali a funzionare in armonia. E’ possibile realizzare o trasformare qualsiasi sonorità in modalità bilaterale per migliorare l’efficacia delle sessioni di ascolto. Il suono bilaterale è utilizzato spesso nelle sessioni di ipnoterapia EMDR.
 
Il tasso di panning è definito dalla rapidità del suono a muoversi dall’orecchio destro al sinistro ed è misurato in CPM (cicli per minuto). Ad esempio, impostando la velocità di panning a 5 CPM il suono si sposta da sinistra a destra e viceversa per cinque volte al minuto. E’ possibile impostare il CPM tra 1 e 1200 (che è una velocità di 20 cicli al secondo).
 
 
Intervista su HRM – CATALOGO Prodotti