OMKARA: la vibrazione sonora trascendentale

 

OMKARA: la vibrazione sonora trascendentale

 
Testi compilati e supervisionati da Marco Stefanelli, Ph.D. IndoVedic Psychology
 
 
OMkara è la radice di ogni suono, emessa come mantra durante la meditazione.
 
Esso è considerato il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, la quale viene interpretata come manifestazione stessa di questo suono.

 

Il primo suono che ha seguito l’evento della creazione dell’universo si dice che sia stato l’OM. Questo suono concentra in sé tutte le energie che entrano in gioco nella Creazione dell’Universo e nella sua evoluzione. Il suo simbolo è l’OMKARA.

 

Secondo le scritture vediche, il mantra OM rappresenta la sintesi e l’essenza di ogni mantra, preghiera, rituale, testo sacro, essere celeste o aspetto del Divino. Omkara è la forma concisa della vibrazione sonora trascendentale, è la rappresentazione sonora di Dio, il Signore Supremo, Sri Visnu/Krishna.

 

In virtù di questo, la sillaba OM viene recitata in apertura delle letture spirituali, della pratica della puja e del yajña.

 

Essendo venerata dagli spiritualisti come il “suono originario”, viene appellata come aksara (eterna) o anche come ekaksara (la sola cosa eterna) e pranava  (da pra e nu, udire un ronzio, per via della sua pronuncia nasalizzata).

 

Persino la scienza moderna ha trovato che qualcosa di vero debba esservi sul “rumore” di fondo che indica il “suono dell’universo”, tant’è che la sonda Cassini ha registrato anche la “musica delle sfere” o così venne definita nel lontano medioevo da un filosofo e studioso della Kabalah, quindi le conoscenze che ci derivano da un lontano passato che fanno parte di diverse culture possiedono in sè la verità che la scienza sta lentamente comprendendo.
 
 
Etimologia:

 

Sanscrito ओंकार (Omkara, “om, aum”).
Sostantivo: omkar (omkars plurale) Il simbolo che rappresenta la sillaba “om” o “aum”.
 
 
Omkara è la sillaba OM. La sillaba OM è il simbolo onnicomprensivo di tutti i suoni e dello stesso Silenzio. Essa è il Suono primordiale, detto anche Pranava, ossia “ciò che si pronuncia”.

 

Ogni azione dà origine e viene seguita da vibrazioni che producono il suono. OM o AUM è il suono originario emanato dal manifestarsi della Creazione, è l’effetto della Creazione, è il suono causato dalla Creazione.

 

Il suono (Sabda), a sua volta, dà origine al movimento, al movimento della Terra e di tutti i pianeti, a tutti i movimenti del Cosmo.

 

II suono è presente ovunque: tutti i suoni percepiti dall’orecchio e anche quelli non percepibili dall’udito umano sono tra loro correlati. Il Suono primordiale, il Primo Suono è I’Omkara (Om-kara). Tutti gli altri suoni sono distorsioni del suono originario, sono Vikara (trasformazione; elaborazione; modificazione).

 

Quando suoniamo uno strumento musi­cale – pianoforte, chitarra, tromba, flauto, armonium, ecc. – non faccia­mo altro che immettere una certa quantità d’aria nello strumento stes­so, oppure, nel caso di strumenti a corda, fare vibrare la corda: la quan­tità di aria e il tocco sulla corda sono gli stessi, ma, a seconda del tasto che battiamo o della corda più o meno spessa che pizzichiamo, il suono ottenuto sarà differente, DO RE MI FA SOL LA SI. Le sette note musicali sono le sette differenti frequenze sonore, o modificazioni, trasformazio­ni, “distorsioni” di un unico suono fondamentale.

 

Tutti i suoni presenti nell’Universo, quindi, sono emanazioni dell’OMKARA, proprio come le sette note musicali derivano da una unica nota fondamentale o chiave.

 

A questo punto possiamo definire Omkara come l’archetipo del suono in tutte le sue forme.

 

Omkara: la vibrazione sonora trascendentale

 

Omkara e Mantra
 
La AUM fa parte di quasi tutti i mantra e corrisponde all’infinita affer­mazione dell’Essere, della Realtà Assoluta che trascende tutte le possi­bili qualificazioni, tutti i possibili attributi, tutte le possibili oggettivazio­ni.

 

Il simbolo grafico che la rappresenta è considerato in India partico­larmente sacro, perché è il simbolo della Totalità, dell’Unità, del l’Unico Dio. Dio viene identificato con il Suono, Dio è Sabda Swarupa,

 

Incarnazione del Suono. La sacra sillaba AUM è il simbolo dell’Assoluto­ Brahman, dell’Infinito e di tutte le concezioni che l’uomo può farsi del Divino, dello Spirito Supremo. Il Suono possiede tre aspetti differenti che si fondono in uno, e sono: Srushti, Sthithi e Laya ovvero Creazione, Conservazione, Dissoluzione, funzioni che appartengono rispettivamen­te a Brahma, Vishnu e Shiva.

 

Attraverso il mantra, la cui sillaba più potente è il famoso “OM” o “AUM”, i maestri buddhisti più potenti riescono addirittura a scoprire le cause di un malore fisico e, intervenendo a livello energetico, riescono a curare malattie a volte anche in stadio avanzato o terminale.

 

I suoni fondamentali del sanscrito o “Bijamantra”, se pronunciati correttamente, sono in grado di effettuare degli enormi cambiamenti nell’ordine naturale delle cose o nella nostra natura.
Gli antichi saggi vedici avevano il raro talento di dire moltissime cose in forma essenziale (sutra). OM ne è un esempio. Spesso la semplice sillaba OM viene usata con questo scopo. OM è infatti il mantra sommo, armonizzato com’è con la pura essenza di tutte le vibrazioni, esso stesso è Vibrazione Cosmica: creazione, conservazione, dissoluzione. OM (AUM).

 

Ascoltare o intonare l’OM ci aiuta anche a rilassarci consapevolmente, assumendo una postura comoda ma controllata, rilassata ma vigile, che permetta al respiro di fluire liberamente e profondamente. La posizione migliore è quella a gambe incrociate del Loto nello Yoga, oppure sedere confortevolmente con la schiena dritta ma non rigida e il collo dritto con il mento appena abbassato. Il corpo, stressato da sforzi e tensioni, reagirà subito positivamente al suono dell’OM.

 

La recitazione di OM può essere più o meno prolungata, ma è importante che termini con la vibrazione della M in tono più acuto del resto, anche se, come consonante labiale, prodotta a labbra chiuse. All’attacco si fanno vibrare il respiro e la lingua per mezzo della laringe e del palato come fossero una cassa di risonanza. Il suono di A è gutturale, e parte dal fondo della cavità della bocca. U si ottiene dal movimento in avanti della lingua, provocato dall’emissione della forza energetica dell’espirazione e finisce sulle labbra, che a questo punto si chiudono per dare luogo alla M.

 

Se con la OM si vuole attivare il Prana, alle tre lettere corrispondono tre fasi respiratorie, addominale per la A, toracica per la U e clavicolare per la M. L’obiettivo finale, dopo la presa di coscienza del movimento del respiro e l’interiorizzazione del suono, è quello di un controllo della propria energia respiratoria.

 

om aum omkara omkar simbolo
 
Il simbolo grafico della sillaba OM (AUM) è composto di tre tratti curvilinei, un semicerchio ed un punto. Indica i tre stati di coscienza: A = veglia (Jagrat) associato a Brahma e quindi alla Creazione, al guna Tamas e al corpo grossolano; U = sogno (Svapna) associato a Vishnu e quindi alla Conservazione, al guna Rajas e al corpo sottile; M = sonno profondo (Sushupti) associato a Shiva e quindi alla Dissoluzione, al guna Sattva e al corpo sottile; nonché alla Coscienza Suprema che li pervade e la Totalità indifferenziata della Trimurti (triplice forma) associata al Brahman e allo stato di Turya. Il semicerchio sotto il punto indica l’infinito ed accenna al fatto che il pensiero limitato non può comprendere la profondità e l’altezza del punto che rappresenta la Coscienza assoluta. La curva inferiore più grande simboleggia lo stato di veglia, la curva piccola simboleggia il sogno mentre la curva superiore rappresenta l’inconscio o sonno profondo.

 

Nella genesi indù Dio, completo in se stesso, emette un pensiero creatore sottoforma di Suono primordiale (OM) che per potersi esprimere concretamente deve manifestarsi come Trimurti: Brahma, colui che genera; Vishnu, colui che espande e conserva; Shiva, colui che dissipa “l’illusione” che la materia sia l’unico aspetto dell’esistenza. La triade si esprime a livello sonoro con la combinazione di “Tonica di base”, “Quinta” ed “Ottava superiore”, che rappresentano la forma melodica del canto dell’OM.

 

 

OMKARA: la vibrazione sonora trascendentale

 

OM Pranava

 

Sri Adi Shankaracharya
 
“Om è usato come un mezzo per la meditazione sul Brahman. Le scritture infatti dicono, <Questo è il miglior mezzo (per la realizzazione del Brahman) e il più elevato.>”

 

“‘Ci si dovrebbe concentrare sul Sé, pronunciando Om. <Si dovrebbe meditare sull’Essere Supremo solo attraverso la sillaba Om.>, <Medita il Sé con l’aiuto della sillaba Om.> E così via. Anche se i termini Brahman, Atman, ecc sono nomi di Brahman, dall’autorità delle Scritture sappiamo che Om è il suo appellativo più intimo. Quindi è il mezzo migliore per la realizzazione del Brahman.”
(Shankara, Commento alla Brihadaranyaka Upanishad)

 

“E’ (dato) quindi in due modi, come simbolo e come nome. Come simbolo: così come l’immagine di Vishnu o di qualsiasi altro dio è considerata identica allo stesso dio (a scopo di culto), così l’Om deve essere considerato come Brahman. (Perché?) Perché Brahman è soddisfatto di chi usa l’Om come un mezzo, perché la Scrittura dice: <Questo è il miglior mezzo e il più elevato. Chi conosce questo mezzo ottiene la felicità nel mondo di Brahman [Hiranyagarbha].>”

 

“Il Sé Supremo, essendo al di là della portata degli occhi e degli altri organi, non può essere percepito senza un supporto, pertanto l’aspirante si concentri con fede, devozione e rapimento profondo sulla sillaba Om, come altre persone usano sovrapporre Vishnu alle immagini di pietra, ecc, ove hanno scolpito i suoi lineamenti. Sia del Brahman incondizionato o del Brahman condizionato, la sillaba Om diventa il mezzo per la realizzazione. Per un’altra scrittura si ha infatti: <La sillaba Om è il Brahman superiore e inferiore.>”

 

“[Om] è il Veda, (perciò) attraverso di esso si conosce ciò che deve essere conosciuto.’ Om è (l’essenza dei) ‘Veda’ o il nome di Brahman. Attraverso di esso l’aspirante realizza ciò che deve essere conosciuto: il Brahman, che è l’oggetto indicato o designato con tale nome. Di conseguenza ‘i Brahmana sanno’ che è i Veda: significa che Om è notoriamente mezzo per la realizzazione del Brahman. Om è dato come simbolo di Brahman, perché è collegato a ‘Brahman’ nella frase, ‘Om è Brahman.’ Viene poi lodato come i Veda, poiché i Veda sono Om: provengono infatti interamente da esso e sono costituiti da esso; questo Om si differenzia poi in Rig, Yaju, e Sama, ecc. Pertanto l’Om, quale espressione principale, dovrebbe essere usato come mezzo di auto-realizzazione. Utilizzare l’Om per la realizzazione, equivale a usare i Veda per intero.”
(Shankara, Commento alla Brihadaranyaka Upanishad)

 

“Si dovrebbe meditare sulla sillaba Om, che è l’Udgitha. Questa sillaba, Om, come nome della Realtà Suprema, è il più vicino a Lui, e quando viene utilizzato Egli diventa sicuramente amichevole come un uomo diventa tale quando lo si chiama con il nome che preferisce. E ‘un simbolo [indicatore] del Sé Supremo (Paramatma). Così è noto attraverso le Upanishad che l’Om, come nome e come simbolo, detiene la posizione più alta tra i mezzi per la meditazione del Sé Supremo. E la sua posizione più alta è conosciuta anche per essere pronunciato all’inizio e alla fine della ripetizione dei nomi sacri, dei riti, dello studio (delle scritture), ecc. Pertanto la sillaba Om è da meditare nella sua forma sonora. Ovvero, si dovrebbe concentrare la propria mente sull’Om quale parte di riti e simbolo della Realtà Suprema.”

 

“La sillaba Om è l’essenza più intima di tutte le essenze. L’Om è supremo in quanto simbolo del Sé Supremo. È valido adorarlo come il Sé Supremo. E’ ammesso al posto del Sé Supremo in quanto può essere adorato come il Sé Supremo.”

 

“È ben noto che Om ha la qualità di realizzare tutti i desideri.”

 

“Colui che medita l’Om viene in possesso delle sue qualità. Colui che medita l’Om possiede la qualità di soddisfare i desideri di altri. Il significato è che a lui viene accordato il risultato (del suo impegno), come già detto, in conformità con il testo vedico: <Egli assume infine la forma di ciò su cui ha meditato> [Mandala Brahmana].”

 

“Om possiede anche la qualità della prosperità. Colui che medita l’Om, come segno di prosperità, diventa dotato di quella qualità.”

 

“Dunque, poiché l’Om deve essere meditato, è così lodato. Con l’Om si ottiene la conoscenza dei tre Veda. I riti vedici sono dedicati al culto dell’Om perché è simbolo del Sé Supremo. Il culto di questo [Om] è sicuramente il culto del Sé supremo.”

 

“L’Om possiede le qualità di essere la quintessenza, la soddisfazione dei desideri, la prosperità.”

 

“Perché Om è il simbolo del Sé Supremo è causa dell’immortalità.”

 

“L’anima, quando si allontana dal corpo, va verso l’alto con la meditazione sul Sé per mezzo dell’Om, come ha fatto in vita.”
(Shankara, Commento alla Chandogya Upanishad)

 

“Meditando sull’Om si è venerati nel mondo di Brahman. Si afferma qui: Colui che si è identificato con Brahman, diventa venerabile come Brahman.”
(Shankara, Commento alla Katha Upanishad)

 

“Così come l’arco è la causa per cui la freccia colpisce il bersaglio, così l’Om è l’arco che porta l’anima a realizzare l’Immutabile. L’anima, quando è purificata dalla ripetizione dell’Om, si stabilisce saldamente nel Brahman, grazie all’Om, senza alcun ostacolo, come una freccia scagliata da un arco colpisce il bersaglio.”
(Shankara, Commento al Mundaka Upanishad)

 

“Om è essenzialmente identico al Sé. E il Supremo Brahman è Om. Om è il supremo e il Brahman inferiore, in virtù del suo essere un mezzo per il raggiungimento del Brahman.”
(Shankara, Commento al Mandukya Upanishad)

 

“Quando la sillaba Om è conosciuta, non resta altro a cui pensare, che sia utile al piano visibile o all’invisibile, perché tutti i desideri sono soddisfatti.”

 

“Si dovrebbe concentrare la mente sull’Om, che è essenzialmente la Realtà suprema; Om è Brahman ed è oltre la paura, perché chi è concentrato in esso non proverà mai più paura, in conformità con il testo vedico, <Gli uomini illuminati non hanno paura di niente.>”

 

“Om è sia il Brahman supremo che il minore. Quando le lettere scompaiono [nello stato di meditazione], Om diventa in verità il Sé supremo che è Brahman. L’idea implicita è che è unitario e continuo con tutto ciò che è dentro o fuori, è senza nascita, ed è pura coscienza, omogenea come un pezzo di sale. Om è l’origine, la continuità e la dissoluzione di tutto l’universo fenomenico. Infatti, avendo conosciuto in tal modo l’Om che è il Sé, si ottiene l’identità immediata con il Sé.”

 

“Si deve realizzare l’Om come il Dio esistente nel cuore di tutti gli esseri viventi. Dopo aver meditato sull’onnipervadente Om, che è il Sé di là dello stato mondano, l’uomo intelligente non soffre, poiché nessuna causa di dolore può essere ancora possibile, secondo le parole vediche quali <Il conoscitore del Sé trascende il dolore.>”

 

“L’Om essendo al di là delle misure è Turiya. Dispone di dimensione infinita e la sua portata non può essere determinata. E’ di buon auspicio e santo, poiché è la negazione di ogni dualità. Chi conosce l’Om è un saggio grazie alla sua meditazione della Realtà Suprema, e non un altro uomo, anche se istruito nelle Scritture.”
(Shankara, Commento alla Mandukya Karika)

 

“Poiché il Brahman supremo non può essere direttamente indicato dalle parole, ecc, ed è privo di tutte le distinzioni create da attributi – e per questo motivo è al di là dei sensi – la mente non lo può esplorare. Ma per coloro che meditano sull’Om, che è paragonabile alle immagini di Vishnu e altri dei, e su cui si sia fissato il concetto di Brahman con devozione, il Brahman diventa favorevole e si rivela. Questo è inteso per l’autorità delle Scritture. Simile è il caso con il Brahman inferiore. Perciò si dice, in un senso secondario, che il Brahman che è sia Minore che Maggiore, è sempre Om. Perciò chi conosce questa (verità) raggiunge uno dei due [Brahman] attraverso il solo Om; solo attraverso di esso, che è un mezzo per il raggiungimento del Sé, cioè con la meditazione sull’Om; poiché Om è il simbolo più vicino di Brahman. L’Uno è raggiunto con l’aiuto dell’Om, che è un veicolo veloce.”
(Shankara, Commento al Upanishad Prashna)

 

“Per mezzo della barca dell’Om, che è Brahman, si attraversa [il samsara, l’oceano della nascita e della morte]. Si afferma qui che attraverso il controllo dei sensi, con l’Om, la persona illuminata è in grado di attraversare le correnti del fiume della trasmigrazione, per mezzo dell’Om.”
(Shankara, Commento alla Svetasvatara Upanishad)

 

“Si dovrebbe contemplare nella propria mente, cioè meditare, che Om, proprio come parola, è il Brahman. Poichè ‘Om è tutto questo.’ Tutto ciò che è costituito da suono è Om, dal momento che tutto è permeato di Om in conformità con un insegnamento vedico: ‘Come le foglie sono pervase di fibre, dall’Om è pervasa ogni parola’. E dal momento che tutto ciò che è nominabile dipende dai nomi, si dice che tutto questo è Om. Om è da meditare. Volendo raggiungere il Sé Supremo si ripeta [japa] l’Om, fino a raggiungere effettivamente il Brahman attraverso l’Om. Il significato del brano è che, dal momento che le attività che vengono svolte ripetendo l’Om diventano proficue, l’Om dovrebbe essere meditato come Brahman.”
(Shankara, Commento alla Taittiriya Upanishad)

 

“Come si deve eseguire la devozione al Signore, quale è il mezzo di questa devozione? Per spiegare la forma su cui il devoto deve meditare Dio, il sutra dice: ‘Il suo indicatore [vachaka] è il Pranava [Om].’ Del Signore, che è stato descritto, la parola che lo designa è il Pranava (Om).”

 

“La parola Pranava è così spiegata etimologicamente: Pra sta per prakarshena: ‘perfettamente,’ nu (da nava) significa nuyate: ‘Egli è lodato’ Così il Pranava, ovvero la parola Om, loda (pranauti) il Signore. Vale a dire, il Signore è perfettamente adorato (pranidhiyate) attraverso di essa dai suoi devoti. Si inchinano (pranam) a Lui attraverso di essa. Attraverso di essa adorano (pranidha) il Signore mentalmente; infine, qui il DHA sta per la finale [sillaba] ‘va’ di Pranava.”

 

“E’ il Signore che è espresso con la parola Om; il suono della Parola si accorda con il suo significato.”

 

“Con la finale ‘ava’ si intende Avati: ‘Predilige’. Egli salva i Suoi devoti dal samsara, Egli conduce coloro che erano nel samsara al nirvana, Egli dona una gioia insuperabile al Suo devoto, gli conferisce il samadhi per condurlo alla verità più alta. Ma tutti questi significati sono associati con l’amore più intenso del Signore.”

 

“Quando il Signore viene continuamente adorato nella mente per mezzo di questa sillaba, Om, Egli dona la sua grazia. Molti testi sacri indicano che Om è Brahman.”

 

“Il rapporto tra Brahman e Om è quella di una lampada e la sua luce. Questo è il rapporto tra il Signore che si esprime e il Pranava che lo esprime.”

 

“Attraverso Om il Signore si incontra faccia a faccia.”

 

“È valido impiegare Om come un mezzo per praticare il culto di Dio.”

 

“Quando lo yogi ha capito l’identità di Om e Brahman, attira la grazia del Signore supremo attraverso japa e bhavanam. Bhavanam significa rivolgere il cuore al Signore che è designato dall’Om e coinvolgere la mente in Esso. Gli yogi che si impegnano in japa e bhavanam realizzano l’unificazione della mente. Dopo il japa, che esercita la mente ad inchinarsi davanti al Signore, ci si dedichi al bhavanam. Quando la mente si arresta assorta nel bhavanam del Signore, si incominci a recitare il japa di Om, poiché il japa conduce al bhavanam. Quando japa e bhavanam dell’Om giungono alla perfezione allora il Signore Supremo (Parameshwara), il Sé Supremo (Paramatman) Colui che si trova al di sopra di ogni altro, risplende allo yogi.”

 

Om è il Nome del Signore Supremo.” (Shankara, Commento agli Yoga Sutra)